La
sandracca è una resina giallastra traslucida,
fragile che quando viene posta su carbone acceso sviluppa fumi aromatici di
incenso che ricordano il profumo del cipresso,
ottenuta per incisione naturale o provocata del tronco di diversi generi
di conifere quali la Callitris, juniperus , cupressus e tetraclinis articolata
delle montagne dell’ Atlante (Nord Africa).
La
sandracca non è tossica. In alcuni paesi è un componente di particolari
liquori e viene adoperata nella medicina popolare per i suoi effetti calmanti ed
antinfiammatori, i suoi fumi sono un
rimedio per i raffreddori e per via interna è usata contro i vermi intestinali.
In occidente sino a poco tempo fa veniva largamente adoperata dai dentisti nella
cura dei denti.
La
sandracca è pressoché completamente solubile in alcool e in acetone mentre è
solo parzialmente solubile nella trementina ed in solventi apolari, il suo punto
di fusione è intorno ai 100 °C.
La
maggior utilizzazione della sandracca è come
componente di vernici finali per mobili laccati cui impartisce lucentezza e
protezione, talvolta viene adoperata come additivo in certi tipi di carta e
colori ad acquerello.